Il 25 maggio urne aperte, in Italia, per eleggere i 73 deputati spettanti al nostro paese dei 751 membri totali del Parlamento europeo. Una scelta importante se pensiamo che chi ci rappresenta a Strasburgo avrà il compito di legiferare per i prossimi cinque anni. Ma sappiamo veramente cos'è e di cosa si occupa il Parlamento europeo? Molte cose sono cambiate dalla nascita, nel 1952, dell’assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell'acciaio o, nel 1958, dell'assemblea parlamentare della Comunità economica europea, concepita, allora come organo (solo) consultivo. Oggi l'Europarlamento è profondamente mutato dalla sua forma originaria, rappresenta un organo centrale dell’attività politica europea e svolge importantissime funzioni. Anzitutto quella legislativa: il Parlamento - insieme al Consiglio dell’Ue - discute e approva gli atti legislativi europei. Le due istituzioni, infatti, sono in piano di quasi perfetta parità nell'ambito della cosiddetta "procedura legislativa ordinaria".
Sempre più
numerosi, nel corso del tempo (e soprattutto grazie al Trattato di Lisbona
approvato nel 2009), i settori di competenza dell'Europarlamento, dal mercato
unico alla giustizia, passando per l'immigrazione, la tutela dei consumatori, i
trasporti, la ricerca, nonché l'ambiente e l'energia. Ma l'emiciclo di Strasburgo
svolge anche una rilevante funzione di controllo politico sull’operato delle
altre istituzioni dell’Unione, Commissione e Consiglio: i deputati possono
chiedere a singoli commissari europei di riferire in aula su questioni ritenute
rilevanti, nonché istituire speciali Commissioni di inchiesta e chiedere ì al
Consiglio di rispondere a specifiche
interrogazioni. Altro potere - anch'esso condiviso con il Consiglio dell'Ue - è
l’approvazione del bilancio annuale dell'Unione, ossia l'individuazione e la modifica
di capitoli di spesa, che in alcuni casi, producono significative ripercussioni
all’interno degli Stati membri (si pensi, ad esempio, ai cosiddetti fondi
strutturali, destinati a promuovere lo sviluppo delle regioni europee).
Importante anche il "volto esterno"
del Parlamento europeo, che - nel contesto internazionale - partecipa alla
politica estera dell’Unione. Il suo assenso è oggi determinate per la
conclusione di importanti accordi internazionali e per l’adesione di nuovi Stati.
Più in generale, è un'istituzione che da sempre opera a favore dei diritti e
delle libertà democratiche fondamentali (si pensi, ma è solo un esempio, al
premio Sacharov per la libertà di pensiero, assegnato ogni anno al fine di
rendere omaggio a personalità o organizzazioni che si distinguono su questo
campo).
Last but not least, le elezioni di domenica prossima segnano un altro
traguardo nella storia del Parlamento europeo, e - più in generale - in quella
della democrazia del vecchio continente. Per la prima volta, i cittadini
chiamati alle urne con il loro voto orienteranno la scelta del Presidente della
Commissione europea, l’esecutivo di Bruxelles. A differenza del passato, il Consiglio
europeo, nel nominare questa figura, infatti, terrà conto dei risultati
elettorali. Insomma, un'occasione da non perdere per esercitare il diritto di
voto e per fare la differenza.
pietromelis.blogspot.com
RispondiEliminaDENUNCIATA LA RAI PER IL VERGOGNOSO SPOT COMMERCIALE "CE LO CHIEDE L' EUROPA"