martedì 30 aprile 2013
sabato 27 aprile 2013
giovedì 18 aprile 2013
"A pretty shameful day for Washington”
La reazione, dura e comprensibilmente rabbiosa, di Barack Obama al voto del Senato che ha bloccato la "Gun Control Legislation".
Mentre Fox news taglia rocambolescamente la conferenza stampa del Presidente, salvo poi scusarsi:
mercoledì 17 aprile 2013
Gli alternativi tedeschi
Il logo di Afd; Angela Merkel |
Il
suo acronimo è Afd (che sta per “Alternative für Deutschland”) e
si propone, appunto, come alternativa. A cosa? All’europeismo – per molti
forzato e difficile da digerire – di Angela Merkel. Stiamo parlando del nuovo partito tedesco anti-euro. Un suo
(improbabile) ingresso al Bundestag, in occasione delle elezioni del prossimo
autunno, significherebbe l’avvio di una battaglia per la dissoluzione della
moneta europea e per il ritorno al marco. «L'euro non funziona, divide più che unire il
continente», afferma Alexander
Gauland, tra i fondatori del
partito ed ex membro proprio della CDU, il partito della Merkel.
Già
perché è proprio ai delusi cristiano-democratici e ai liberali che si rivolge
la nuova formazione politica, che attinge consenso prevalentemente tra le file
della destra, attirandosi, però, anche le simpatie dei movimenti radicali. Nel
mirino, i trasferimenti di denaro tedesco a favore del salvataggio di Euro ed Europa.
Insomma, la politica europea della Merkel. Manovre di salvataggio che, finora,
hanno (più o meno) convinto tutti i maggiori partiti. Sull’economia, dunque, si
fonda la sfida lanciata dal movimento, che coagula attorno a sé molti
economisti e docenti, come Bernd Lucke, uno tra gli esponenti più in vista.
Ma il progetto di Afd – se è alimentato da qualche
velleità (recenti sondaggi indicano che circa il 26% di elettorato sarebbe
pronto a votare un partito anti-euro) – non sembra destinato ad avere grande
successo: le scelte della Cancelliera godono ancora dell’appoggio della gran
parte della popolazione. La
situazione economica della Germania, nel complesso buona, conferma questa
tendenza. Sembra, inoltre, molto difficile che il neocostituito partito riesca
a superare la soglia di sbarramento del 5 per cento per entrare in Parlamento. Unica possibilità per Afd di
acquisire un certo “peso politico”, dunque, si avrebbe solo in caso di quasi
parità tra le due coalizioni Cdu/liberali da una parte, socialdemocratici e
verdi dall’altra.
Questo post trae ispirazione dall'articolo di Ralf Neukirch e Merlind Theile
pubblicato su Der Spiegel il 12 aprile e ripreso da Presseurop (leggi)
lunedì 15 aprile 2013
Mamma PD, ho perso l'aereo
Insuperabile Makkox che riprende il film "Mamma ho perso l'aereo". A perdere l'aereo (dei grandi elettori) è Matteo Renzi, che poi - ça va sans dire - si vendica. Una sola parola, fantastico.
mercoledì 10 aprile 2013
Jump or not to jump?
Margareth Thatcher non ne vuole sapere di fare un salto davanti alle telecamere, come richiesto dalla conduttrice della tv svedese. "A little jump" a fine intervista, un po' il simbolo della trasmissione. «È solo un modo per mostrare un altro volto delle persone», insiste la giornalista. «Perché mai dovrei farlo?», risponde la Thatcher.
In questa conversazione c'è tutto, la personalità del Primo ministro, ma anche il rapporto tra potere e televisione, tra popolarità e comportamenti.
Ringrazio Nomfup, che a sua volta ringrazia l'Economist.
martedì 9 aprile 2013
venerdì 5 aprile 2013
Un mondo di voti
A più di un mese da questo voto che ancora non ci ha dato un governo e che forse mai ce lo darà, arrivano delle analisi particolarmente interessanti: quelle relative alle preferenze elettorali degli italiani all'estero. Chi ha votato chi, ma soprattutto, dove?
E allora si scopre che, ad esempio, il M5S tanto forte in patria, all'estero non arriva che al 9.7%, mentre il Pd, deludente nelle urne italiane, è il primo partito dei nostri connazionali disseminati per il mondo e si attesta al 29.3%. L'analisi - elaborata dall'Ipsos Public Affair - evidenzia strane configurazioni geopolitiche che vedono il Partito Democratico trionfare nella penisola balcanica, in Gran Bretagna, in Svizzera e nel Benelux. Il Popolo delle Libertà, invece, vince nell'Europa dell'Est, mentre Grillo in Giappone, Islanda, Irlanda e Norvegia. Significativo (e spiegabile) il dato relativo a Lista Civica, che si piazza al primo posto nelle preferenze degli italiani residenti in Germania, patria del rigore sui conti pubblici.
Ma qualche traccia di antipolitica c'è anche nel voto estero: rispetto alle precedenti consultazioni, infatti, anche tra gli italiani che risiedono fuori dal nostro paese è diminuita l'affluenza (nel 2008 votò il 39.5% degli aventi diritto, oggi il 31.6%) e sono aumentate le schede bianche (si attestano al 12%).
Questo post trae ispirazione dall'articolo di Andrea Marini "All'estero il Pd sbaraglia i grillini", pubblicato ne Il Sole 24 Ore del 3 aprile 2013.
Leggi anche:
mercoledì 3 aprile 2013
martedì 2 aprile 2013
Parola di saggio
Valerio Onida |
Pubblico un mio
contributo per il sito di Libertà e Giustizia, scritto in occasione
dell’incontro organizzato dal circolo di Perugia – nel gennaio 2011 – con
Valerio Onida. Incontro durante il quale si è parlato, con entusiasmo e forte senso civico, di Costituzione e di
cittadinanza.
Come
insegnare la Costituzione nelle scuole? In che modo rendere i giovani
attivamente consapevoli e partecipi del valore del testo costituzionale? Se ne
è parlato a Perugia, nel corso dell’iniziativa “Cittadinanza e Costituzione”,
svoltasi Venerdi 21 Gennaio nella splendida cornice di Palazzo dei Priori.
L’incontro – organizzato dal circolo perugino di LeG con il patrocinio del
Comune – ha visto la partecipazione di Valerio Onida – Presidente emerito della
Corte Costituzionale, docente universitario nonché esponente di spicco di
Libertà e Giustizia. Ad introdurre e moderare il dibattito – dopo i saluti del
Sindaco Wladimiro Boccali – il coordinatore di circolo Alessandro Tancredi e
Mauro Volpi, docente di Diritto Costituzionale presso l’Ateneo perugino.
L’iniziativa è stata concepita come occasione di approfondimento nell’ambito
dell’attività che vede il circolo LeG di Perugia impegnato a portare la
Costituzione tra i banchi delle scuole cittadine. Dal 2008, infatti, la legge
169 ha sostituito il tradizionale insegnamento di Educazione civica con il
nuovo “Cittadinanza e Costituzione”, teso non solo a diffondere tra gli
studenti la conoscenza del testo fondamentale del nostro ordinamento, ma anche
a fornire loro gli strumenti necessari all’esercizio di una cittadinanza attiva
e consapevole, all’insegna dei valori della libertà, della tolleranza e
dell’uguaglianza. Negli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa –
quindi – grazie a LeG, professionisti che operano quotidianamente e
concretamente nell’ambito dell’applicazione dei dettami costituzionali o che ne
studiano gli aspetti giuridici, storici e filosofici possono confrontarsi con i
giovani sui temi e sui valori fondamentali della nostra democrazia.
In
una sala gremita, Onida ha potuto riaffermare – con la chiarezza e la lucidità
che gli sono proprie – il senso profondo del testo costituzionale: non solo
legge fondamentale ma patrimonio comune da assimilare ed interiorizzare, non
semplicemente enunciato giuridico ma insieme di valori etico-politici fondanti
la società. Norma sulle norme, la Costituzione è “materia viva” che esiste solo
in quanto riconosciuta. L’effettività del testo costituzionale, ha sottolineato
Onida, sta – infatti – nella sua capacità di divenire coscienza diffusa,
accettata, rispettata e condivisa, facendo dell’insieme di individui una
“comunità”. «La politica di oggi – osserva Onida – sta pericolosamente
trascinando la Costituzione nell’arena dello scontro politico», tradendone la
natura di patrimonio comune e negando brutalmente il suo essere fattore
unificante.
Ben
sedici gli interventi dal pubblico: studenti, docenti e cittadini sono
intervenuti ed hanno espresso preoccupazione e allarme per lo stato attuale
della democrazia. Numerosi i giovani presenti, studenti di liceo e universitari
che, prendendo la parola, hanno evidenziato una forte “domanda di Costituzione”
e, con essa, uno spiccato desiderio di partecipazione civica. In molti hanno
dimostrato la volontà di conoscere nel dettaglio un testo che mantiene
inalterato nel tempo il proprio fascino, capace ancora oggi di attrarre e
coinvolgere, anche sentimentalmente, le giovani generazioni. Altrettanto
numerosi e appassionati gli interventi dei professori degli istituiti superiori
partner di Libertà e Giustizia: il progetto, hanno sottolineato, si è
dimostrato particolarmente efficace nello stimolare l’interesse delle classi
verso la Costituzione – finora troppo spesso trascurata – ottenendo un
riscontro particolarmente positivo tra i ragazzi. La scuola, è stato ribadito,
rappresenta la principale agenzia educativa in grado di veicolare efficacemente
i valori della democrazia e della cittadinanza.
Preziosa e riuscita occasione di incontro,
l’iniziativa si è rivelata estremamente di successo nel permettere ai cittadini
– in piena aderenza con le finalità di Libertà e Giustizia – di confrontarsi,
valorizzando quello spazio civico nel quale è ancora possibile un dialogo
sereno. Dialogo di cui – evidentemente – c’è estremo bisogno e che lo spazio
ufficiale della politica non riesce più a garantire. Ma l’incontro è servito
soprattutto a ricordare – ancora una volta – come i valori costituzionali
rappresentino il necessario terreno comune e costituiscano un imprescindibile
elemento di condivisione. In altre parole, si tratta di quella “cultura dei
valori comuni” da salvaguardare e difendere, pena la dissoluzione della stessa
comunità sociale. Testo fondamentale «vivente oltre che vigente», la
Costituzione rappresenta quel minimum etico e civile senza il quale della politica non rimarrà altro che
l’arrogante e violento prevalere di una parte sull’altra.
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