A più di un mese da questo voto che ancora non ci ha dato un governo e che forse mai ce lo darà, arrivano delle analisi particolarmente interessanti: quelle relative alle preferenze elettorali degli italiani all'estero. Chi ha votato chi, ma soprattutto, dove?
E allora si scopre che, ad esempio, il M5S tanto forte in patria, all'estero non arriva che al 9.7%, mentre il Pd, deludente nelle urne italiane, è il primo partito dei nostri connazionali disseminati per il mondo e si attesta al 29.3%. L'analisi - elaborata dall'Ipsos Public Affair - evidenzia strane configurazioni geopolitiche che vedono il Partito Democratico trionfare nella penisola balcanica, in Gran Bretagna, in Svizzera e nel Benelux. Il Popolo delle Libertà, invece, vince nell'Europa dell'Est, mentre Grillo in Giappone, Islanda, Irlanda e Norvegia. Significativo (e spiegabile) il dato relativo a Lista Civica, che si piazza al primo posto nelle preferenze degli italiani residenti in Germania, patria del rigore sui conti pubblici.
Ma qualche traccia di antipolitica c'è anche nel voto estero: rispetto alle precedenti consultazioni, infatti, anche tra gli italiani che risiedono fuori dal nostro paese è diminuita l'affluenza (nel 2008 votò il 39.5% degli aventi diritto, oggi il 31.6%) e sono aumentate le schede bianche (si attestano al 12%).
Questo post trae ispirazione dall'articolo di Andrea Marini "All'estero il Pd sbaraglia i grillini", pubblicato ne Il Sole 24 Ore del 3 aprile 2013.
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