Valerio Onida |
Pubblico un mio
contributo per il sito di Libertà e Giustizia, scritto in occasione
dell’incontro organizzato dal circolo di Perugia – nel gennaio 2011 – con
Valerio Onida. Incontro durante il quale si è parlato, con entusiasmo e forte senso civico, di Costituzione e di
cittadinanza.
Come
insegnare la Costituzione nelle scuole? In che modo rendere i giovani
attivamente consapevoli e partecipi del valore del testo costituzionale? Se ne
è parlato a Perugia, nel corso dell’iniziativa “Cittadinanza e Costituzione”,
svoltasi Venerdi 21 Gennaio nella splendida cornice di Palazzo dei Priori.
L’incontro – organizzato dal circolo perugino di LeG con il patrocinio del
Comune – ha visto la partecipazione di Valerio Onida – Presidente emerito della
Corte Costituzionale, docente universitario nonché esponente di spicco di
Libertà e Giustizia. Ad introdurre e moderare il dibattito – dopo i saluti del
Sindaco Wladimiro Boccali – il coordinatore di circolo Alessandro Tancredi e
Mauro Volpi, docente di Diritto Costituzionale presso l’Ateneo perugino.
L’iniziativa è stata concepita come occasione di approfondimento nell’ambito
dell’attività che vede il circolo LeG di Perugia impegnato a portare la
Costituzione tra i banchi delle scuole cittadine. Dal 2008, infatti, la legge
169 ha sostituito il tradizionale insegnamento di Educazione civica con il
nuovo “Cittadinanza e Costituzione”, teso non solo a diffondere tra gli
studenti la conoscenza del testo fondamentale del nostro ordinamento, ma anche
a fornire loro gli strumenti necessari all’esercizio di una cittadinanza attiva
e consapevole, all’insegna dei valori della libertà, della tolleranza e
dell’uguaglianza. Negli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa –
quindi – grazie a LeG, professionisti che operano quotidianamente e
concretamente nell’ambito dell’applicazione dei dettami costituzionali o che ne
studiano gli aspetti giuridici, storici e filosofici possono confrontarsi con i
giovani sui temi e sui valori fondamentali della nostra democrazia.
In
una sala gremita, Onida ha potuto riaffermare – con la chiarezza e la lucidità
che gli sono proprie – il senso profondo del testo costituzionale: non solo
legge fondamentale ma patrimonio comune da assimilare ed interiorizzare, non
semplicemente enunciato giuridico ma insieme di valori etico-politici fondanti
la società. Norma sulle norme, la Costituzione è “materia viva” che esiste solo
in quanto riconosciuta. L’effettività del testo costituzionale, ha sottolineato
Onida, sta – infatti – nella sua capacità di divenire coscienza diffusa,
accettata, rispettata e condivisa, facendo dell’insieme di individui una
“comunità”. «La politica di oggi – osserva Onida – sta pericolosamente
trascinando la Costituzione nell’arena dello scontro politico», tradendone la
natura di patrimonio comune e negando brutalmente il suo essere fattore
unificante.
Ben
sedici gli interventi dal pubblico: studenti, docenti e cittadini sono
intervenuti ed hanno espresso preoccupazione e allarme per lo stato attuale
della democrazia. Numerosi i giovani presenti, studenti di liceo e universitari
che, prendendo la parola, hanno evidenziato una forte “domanda di Costituzione”
e, con essa, uno spiccato desiderio di partecipazione civica. In molti hanno
dimostrato la volontà di conoscere nel dettaglio un testo che mantiene
inalterato nel tempo il proprio fascino, capace ancora oggi di attrarre e
coinvolgere, anche sentimentalmente, le giovani generazioni. Altrettanto
numerosi e appassionati gli interventi dei professori degli istituiti superiori
partner di Libertà e Giustizia: il progetto, hanno sottolineato, si è
dimostrato particolarmente efficace nello stimolare l’interesse delle classi
verso la Costituzione – finora troppo spesso trascurata – ottenendo un
riscontro particolarmente positivo tra i ragazzi. La scuola, è stato ribadito,
rappresenta la principale agenzia educativa in grado di veicolare efficacemente
i valori della democrazia e della cittadinanza.
Preziosa e riuscita occasione di incontro,
l’iniziativa si è rivelata estremamente di successo nel permettere ai cittadini
– in piena aderenza con le finalità di Libertà e Giustizia – di confrontarsi,
valorizzando quello spazio civico nel quale è ancora possibile un dialogo
sereno. Dialogo di cui – evidentemente – c’è estremo bisogno e che lo spazio
ufficiale della politica non riesce più a garantire. Ma l’incontro è servito
soprattutto a ricordare – ancora una volta – come i valori costituzionali
rappresentino il necessario terreno comune e costituiscano un imprescindibile
elemento di condivisione. In altre parole, si tratta di quella “cultura dei
valori comuni” da salvaguardare e difendere, pena la dissoluzione della stessa
comunità sociale. Testo fondamentale «vivente oltre che vigente», la
Costituzione rappresenta quel minimum etico e civile senza il quale della politica non rimarrà altro che
l’arrogante e violento prevalere di una parte sull’altra.
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