Alistair Darling, a sinistra, leader dello schieramento per il "no"; a destra Alex Salmond, Primo ministro scozzese e leader del fronte del "sì" |
Tra 22 giorni gli scozzesi saranno chiamati alle urne per una decisione dalla potenziale portata storica. In gioco niente meno che 300 anni abbondanti di storia condivisa con gli inglesi, a partire da quell'Atto di Unione del 1707 che - proprio dalla fusione di Inghilterra e Scozia - creò il Regno di Gran Bretagna.
Oggi i temi dell'economia, delle tasse e del welfare, ma anche le questioni energetiche, assieme ad una buona dose di nazionalismo hanno riproposto il tema: indipendenza sì o no? "Should Scotland be an independent country?", questa la formulazione del quesito referendario.
Sarà meglio per gli scozzesi svincolarsi da Westminster o perseguire lungo la strada dell'Unione? Ieri sera aspro dibattito televisivo tra i due leader contrapposti: da una parte, Alex Salmond, attuale Primo Ministro e leader dello Scottish National Party; dall'altra Alistair Darling, ex cancelliere dello Scacchiere laburista e numero uno dello schieramento "Better Togheter"
E se il "no" è ancora in testa ai sondaggi, nelle ultime settimane i favorevoli all'indipendenza sono aumentati e gli indecisi sono sempre di più.
Intanto, ecco - tra i tanti - due video della campagna, ciascuno a perorare la propria causa.
Ed ecco un estratto del dibattito televisivo di ieri, trasmesso dalla BBC:
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