In data 2 giugno 2013,
Libertà e Giustizia Roma invia una lettera aperta all’Ambasciatore turco in
Italia, pochi giorni dopo la risposta. Eccole entrambe:
Ambasciatore Hakkı
Akil,
come cittadini
Italiani amici della Turchia siamo rimasti profondamente colpiti dalla
brutale repressione che il suo Governo ha posto in essere contro i dimostranti
di Piazza Taksim.
La difesa del Gezi
Parki è diventata il simbolo dei cittadini che vedono erodere ogni giorno il
valore fondativo della laicità dello Stato Turco, a causa di una legislazione
sempre più soggetta a restrizioni religiose.
L'interferenza
della religione - di alcuni - sulle leggi - per tutti - ha sempre provocato
ingiustizie e regresso sociale ed infatti è stata da tempo superata negli stati
con democrazie più avanzate
Anche in Italia la
laicità dello Stato è molto incerta e tanti cittadini - credenti e non
credenti - si battono insieme perché questo tema si affermi pienamente, come
principio di rispetto ed eguaglianza verso i credenti di tutte le religioni, in
regime di assoluta parità con chi si dichiara ateo.
Ambasciatore Hakkı
Akil,
nell'esprimere pena
solidarietà ai dimostranti così duramente e ingiustamente perseguitati e
feriti, le chiediamo di riferire al suo Governo la profonda preoccupazione di
molte cittadine e cittadini Italiani per l'indebolimento nella Turchia
del valore della laicità, che è stato uno degli elementi più importanti per
creare un clima di progressiva fiducia tra Turchia ed Europa, e che oggi
rischia di subire una brusca battuta d'arresto.
Con amicizia e
impegno democratico
Massimo Marnetto
Libertà
e Giustizia di Roma – Italia
***
La
ringrazio per l’interesse dimostrato per gli avvenimenti che succedono nel
nostro Paese.
Il
diritto alla libertà di espressione, di riunione e di manifestazione, sono
diritti garantiti dalla Costituzione nel nostro Paese.
In
realtà, questo tipo di manifestazioni fanno parte della cultura politica della
Turchia. Esse non sono casi nuovi o straordinari.
Durante
le manifestazioni iniziate a Taksim che avevano finalità di protezione
ambientale e in seguito dilagate ulteriormente, le forze di sicurezza hanno
dovuto intervenire contro alcuni gruppi che avevano fuorviato lo scopo della
manifestazione, ricorrendo alla violenza.
Il
Primo Ministro Erdogan e il Ministro dell’Interno Güler hanno personalmente
condiviso con l’opinione pubblica l’idea che la polizia in alcune momenti della
manifestazione abbia usato la forza in maniera sproporzionata e hanno
prontamente annunciato l’apertura di un'inchiesta.
Infatti,
oggi, il Ministero dell'Interno ha avviato questo processo.
Allo
stato attuale, i rappresentanti della politica e della società civile fanno
appelli al buon senso.
La
democrazia radicata della Turchia e la cultura di pace della nostra comunità
hanno la maturità e gli strumenti sufficienti in grado di porre fine a questo
processo in modo pacifico.
In
questo senso, il Presidente della Repubblica oggi ha lanciato un messaggio nel
quale ha espresso che i messaggi di buon senso sono ricevuti e verranno
considerati.
La
ringrazio ancora per la sua cortese attenzione e sensibilità ed invio cordiali
saluti.
Hakkı AKİ
L' Ambasciatore
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