C'è molto dell'Italia nello sguardo lucido di John Hooper, corrispondente da venti anni in Italia dell'Economist. Ha scritto un libro, "The Italians", in cui fornisce il "ritratto di una nazione". Ha provato a descrivere quella che definisce una storia molto particolare del nostro Paese, fatta, da una parte, di gloria (si pensi all'Impero romano, ma anche al Rinascimento ed al Risorgimento); dall'altra di dominazioni straniere, di forti fratture nord-sud. Affronta anche il ruolo della Chiesa, oggi ed allora, quando era contraria alla riunificazione del paese. Un altro stereotipo, chiede l'intervistatrice è quello della famiglia. Le famiglie sono molto più piccole di una volta ma i legami familiari, comunque, rimangono forti. Il ruolo delle donne? Non è cambiato molto negli ultimi venti anni.
Sul piano strettamente politico, coglie appieno l'evoluzione della Lega Nord, oramai del tutto slegata dalla tradizionale rivendicazione territoriale: si tratta oramai di un "populist right wing movement", su base nazionale, simile al Front National francese.
Un paese molto vario, con grandi differenze, ma che non ha, però, maturato un separatismo culturalmente basato, come è invece avvenuto in altri paesi europei (il paragone viene fatto con la Catalogna in Spagna).
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