“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi”.
- II amendament, The Bill of Rights
(ratificato dal Congresso degli Usa nel 1791)
Così recita l’emendamento che sa di frontiera, di pionieri e di coloni. L'emendamento espressione di una nazione neonata che, in crescita costante ma ancora fragile, vuole difendersi. Parole che parlano della corsa all'ovest, di avventure e di polvere da sparo. Emendamento che oggi, 2017, è ancora sacro vessillo di libertà (!) per le aree più conservatrici e retrive degli Stati Uniti.
Perché, in fondo, tutto cambia e nulla cambia. Anche nel paese per antonomasia più mutevole e contraddittorio. E così ci ritroviamo ancora una volta a piangere vittime su vittime, come a Las Vegas.
E poi c’è la NRA, National Rifle Association, potentissima lobby delle armi, tenace barriera ad ogni tentativo di legiferazione contraria ai suoi interessi. E con Donald Trump, nulla cambierà in questo grottesco, tragico e violento far west: l'attuale inquilino della Casa Bianca è stato, pensate, il primo Presidente americano ad intervenire pubblicamente alla convention della NRA dal 1983, epoca di Reagan, cosa di cui si è detto "orgoglioso". Riferendosi all'epoca Obamiana, aggiunge: è finalmente finito l'assedio lungo 8 anni alle libertà del secondo emendamento.
God Bless America
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