Rei di critica,
colpevoli di libertà di espressione. Due musicisti vietnamiti sono stati condannati oggi per propaganda contro lo stato, al termine di un processo durato mezza giornata
davanti ad un tribunale di Ho Chi Minh City. Il verdetto aggiunge un altro
triste capitolo all'attuale giro di vite in corso contro il dissenso nel Paese.
Vo Minh Tri (34 anni), meglio noto come Viet Khang, è stato condannato a quattro anni di reclusione
piú due agli arresti domiciliari. Tran Vu Anh Binh (37 anni) dovrà invece rimanere in carcere per sei
anni, seguiti da altri due da prigioniero in casa.
I
due – in carcere dalla fine del 2011 – sono stati condannati per aver composto
ed eseguito canzoni – i video circolano anche su YouTube – contro la debolezza
del Governo vietnamita in merito al possesso degli arcipelaghi delle isole
Spratly e Paracel, contese con la Cina nel Mar cinese meridionale. Più in
generale, i loro testi parlano di temi sociali, proteste e dissidenza.
Le accuse di propaganda
contro lo Stato e di tentato
rovesciamento del governo, vengono
regolarmente utilizzate contro dissidenti e attivisti per la democrazia, in un paese in cui il partito comunista ha oramai
vietato qualsiasi tipo di dibattito politico. "È un modo grottesco di
trattare le persone, colpevoli solo di aver scritto canzoni", afferma
Rupert Abbott, Amnesty International, che descrive i due uomini come "prigionieri
di coscienza".
"Oppositori politici, blogger, poeti, e ora musicisti" Phil Robertson
(Human Rights Watch), denuncia la "repressione crescente contro la libertà
di espressione". A fine settembre, infatti, tre famosi blogger vietnamiti
sono stati condannati al carcere pesante per "propaganda contro lo
Stato", provocando numerose proteste, dagli Stati Uniti all'Unione
europea. "È scandaloso – prosegue Robertson – che il governo vietnamita
abbia condannato alla prigione per la scrittura e l'esecuzione di canzoni. La
sfida del Vietnam alle norme internazionali in materia di diritti umani è senza
limiti”.
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