“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato
libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei
cittadini di possedere e portare armi”.
- II emendamento, The Bill of Rights
(ratificato dal Congresso degli Usa nel 1791)
Così recita l’emendamento
che sa di frontiera e di pionieri, di coloni e di neonata nazione che, in
crescita costante ma ancora fragile, vuole difendersi. Che
parla della corsa all'ovest, di avventure e di polvere da sparo. Emendamento
che oggi, 2012, quasi 2013, è ancora sacro vessillo di libertà (!) per le aree
più conservatrici e retrive degli Stati Uniti.
Perché, in fondo, tutto cambia e nulla cambia. Anche nel paese per antonomasia più mutevole e più
contraddittorio.
E poi c’è la NRA, National
Rifle Association, potentissima
lobby delle armi, tenace barriera ad ogni tentativo di legiferazione contraria
ai suoi interessi.
E così ci ritroviamo – once
again – a piangere vittime su
vittime. Che le lacrime di Obama lo spingano ad affrontare questa annosissima
questione. Se è riuscito a vincere i forti interessi delle assicurazioni nella
sanità, potrà forse far sì che gli Usa non siano più un grottesco, tragico e
violento far west.
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