Si chiama grassoroots
movement o grassoroots
democracy e sta a
significare quel modo –un po’ speciale e molto anglosassone – di partecipazione
alla politica. Come? La base, in tutte le sue espressioni, si mobilita,
producendo una felice parentesi dell’altrimenti marcato individualismo
americano. Un movimento dal basso, un esercizio di quella democrazia, tutta
americana, basata sul door to door e che lavora sul concetto di vicinato, tra
un barbecue, una serata musicale e una lotteria.
Ecco allora che Walter, 91 anni, veterano della seconda guerra
mondiale, si mette in gioco e telefona agli elettori per sostenere la
rielezione di Barack Obama.
È con
persone come lui che, quattro anni fa, una campagna che sembrava improbabile,
divenne probabilissima e, soprattutto, vittoriosa, regalandoci il primo
Presidente afroamericano della storia degli States.
Oggi
ci risiamo, e si tratta della conquista di un prezioso ‘secondo tempo’.
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