giovedì 14 maggio 2015

MigrationEU: alcuni chiarimenti

 Jason Florio/AFP/Getty Images


Tutti parlano della nuova agenda della Commissione sull'immigrazione. Bene così, un passo importante e anche coraggioso (si pensi al meccanismo delle quote per la ripartizione di rifugiati e richiedenti asilo). 

Ma attenzione a cantar vittoria troppo presto: questo documento è solo una proposta, che deve passare al vaglio degli Stati membri. Precisamente questo avverrà a fine giugno. 
Tutta la proposta, infatti, è basata sull'articolo 78 comma 3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che così recita:

"In the event of one or more Member States being confronted by an emergency situation characterised by a sudden inflow of nationals of third countries, the Council, on a proposal from the Commission, may adopt provisional measures for the benefit of the Member State(s) concerned. It shall act after consulting the European Parliament." 

Dove non è specificato diversamente, il Consiglio vota a maggioranza qualificata.

Chiariamo anche il ruolo di alcuni paesi, nello specifico Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. 
Per quanto concerne i primi due, godono - stando ai Trattati - di una clausola detta 'opt in', in base alla quale possono scegliere entro tre mesi da una proposta presentata dal Consiglio in base al titolo V del trattato sul funzionamento dell'Ue, se aderire alla misura. 
La Danimarca gode invece di un opt out, per cui non partecipa alle misure previste dallo stesso Titolo V. 
Dunque, essendo l'agenda sui migranti basata proprio sul Titolo V del Trattato (l'art. 78 sopracitato è infatti nel titolo V), ciò significa che Uk e Irlanda saranno obbligati dalle misure solo se lo vorranno e la Danimarca non sarà obbligata. 



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