mercoledì 1 febbraio 2012

Eppur si muove




















Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’Ue. Almeno rispetto all’inazione cui ci aveva abituati. Già perché nel corso del vertice informale svoltosi lo scorso lunedì a Bruxelles, è stato messo a punto un nuovo Trattato, significativamente intitolato “sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell’Unione economica e monetaria”. L’obiettivo? Essenzialmente quello di introdurre una disciplina fiscale più stringente, per mezzo di sanzioni (quasi) automatiche e forme di sorveglianza più efficaci.

Il trattato – più noto sotto la (mediatica) denominazione di “Fiscal compact” – sarà firmato a Marzo. Molte le novità introdotte. In primis, il rigore di bilancio. I paesi Ue, infatti, si impegnano a mantenere il deficit (grandezza di flusso derivante dalla differenza tra entrate e uscite pubbliche) sostanzialmente in equilibrio, con un valore massimo dello 0,5% rispetto al PIL. Pena l’applicazione di meccanismi correttivi automatici, attuati nel “rispetto delle prerogative dei Parlamenti nazionali”, si legge nella bozza di accordo.

Per quanto riguarda il debito pubblico (quella grandezza di stock che rappresenta il totale degli obblighi accumulati dallo Stato), invece, è stato ribadito il tetto del 60% rispetto al prodotto interno lordo, impegnando gli Stati ad un piano di rientro pari ad 1/20 l’anno.  Meccanismi più flessibili sono stati previsti per permettere l’adeguamento anche a paesi che – come l’Italia – eccedono di molto la soglia.

“È il primo passo verso l’Unione fiscale e aumenterà di certo la fiducia verso l’area Euro”, ha commentato il Presidente della BCE Mario Draghi. Tutti d’accordo, insomma. Tutti tranne uno, anzi, due: Regno Unito e Repubblica Ceca, infatti, hanno deciso di tenersi fuori dal nuovo patto.

Mercati e spread sembrano gradire (i primi sono volati, il secondo è sceso), mentre molte sono le critiche verso quello che – secondo numerosi osservatori – altro non è che un diktat improntato al rigorismo tedesco. Una bella vittoria per Angela, non c’è che dire.


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