Giornata importante,
questa, per la politica europea. Oggi, infatti, è il giorno delle elezioni in Grecia, le prime dopo il collasso dovuto alla crisi
finanziaria e la conseguente entrata in scena del governo tecnico. Ma è anche
il giorno del secondo turno delle Presidenziali di Francia. In Italia, invece, è la volta di una significativa tornata di amministrative,
mentre in Germania si vota
nel nell'importante Land Schleswig-Holstein.
Ad Atene la
posta in gioco è quella della governabilità del paese, ma anche la sua
permanenza nell'Eurozona. In mezzo
a pericolosi estremismi, rossi e neri, che sembrano spiccare il volo. In Italia, i dieci milioni di elettori che andranno alle
urne per il voto amministrativo lo faranno sullo sfondo di molte le novità.
Anzitutto la spaccatura Pdl-Lega nel centrodestra. Il Pd, dal canto suo, potrebbe tenere o subire
erosioni di consenso da parte dei partiti antisistema o della sinistra più
radicale. Pure senza influenze dirette sul Governo di Mario Monti, il voto -
soprattutto se di protesta - potrebbe aprire una fase di (ulteriore)
instabilità, con riflessi anche sul (complesso) risanamento economico.
Nello Schleswig-Holstein,
il land più settentrionale della Germania, al confine con la Danimarca, si
profila un testa a testa tra i cristiano democratici della Cdu - il partito
di Angela Merkel - e i socialisti targati Spd. Al voto ben 2,2 milioni di
cittadini. Un voto regionale, sì, ma molto importante anche per gli
equilibri del governo federale di Angela Merkel, e cioè del pilastro che oggi
regge, con fatica e suscitando molte critiche, le sorti traballanti di
un'Europa in balia della crisi. In attesa di un altra importante giornata
elettorale, quella in programma tra una settimana nel popoloso Land
del Reno-Westfalia.
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