lunedì 2 ottobre 2017

God Bless America



“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi”.
- II amendament, The Bill of Rights
(ratificato dal Congresso degli Usa nel 1791)

Così recita l’emendamento che sa di frontiera, di pionieri e di coloni. L'emendamento espressione di una nazione neonata che, in crescita costante ma ancora fragile, vuole difendersi. Parole che parlano della corsa all'ovest, di avventure e di polvere da sparo. Emendamento che oggi, 2017, è ancora sacro vessillo di libertà (!) per le aree più conservatrici e retrive degli Stati Uniti.
Perché, in fondo, tutto cambia e nulla cambia. Anche nel paese per antonomasia più mutevole e contraddittorio. E così ci ritroviamo ancora una volta a piangere vittime su vittime, come a Las Vegas. 
E poi c’è la NRA, National Rifle Association, potentissima lobby delle armi, tenace barriera ad ogni tentativo di legiferazione contraria ai suoi interessi. E con Donald Trump, nulla cambierà in questo grottesco, tragico e violento far west: l'attuale inquilino della Casa Bianca è stato, pensate, il primo Presidente americano ad intervenire pubblicamente alla convention della NRA dal 1983, epoca di Reagan, cosa di cui si è detto "orgoglioso". Riferendosi all'epoca Obamiana, aggiunge: è finalmente finito l'assedio lungo 8 anni alle libertà del secondo emendamento.
God Bless America

giovedì 28 settembre 2017

PoliticAdv: Corbyn cavalca l'onda


Galvanizzato dall'esito delle ultime elezioni politiche, dai sondaggi di questi giorni e dalle reazioni positive al suo intervento alla conferenza annuale di partito, il leader laburista inglese Jeremy Corbyn cavalca l'onda. Mentre Theresa May annaspa nel bel mezzo della "Brexit Storm", Corbyn parla con convinzione di investimenti pubblici, di riforme e di politiche sociali. Già, perché il welfare state nasce proprio nella Queen's Land, dall'idea del politico ed economista William Beveridge, che immaginò - già nel 1942 - un sistema di tutele che accompagnassero il cittadino "dalla culla alla tomba". Oggi un video riassume il senso del manifesto politico dei Labour. Cambiamento, condivisione e dignità le parole d'ordine. E mentre chiude con lo slogan inclusivo "un paese per molti, non per pochi", appare la scritta "Hope" (un pizzico sentito, visto il notissimo poster obamiano realizzato da Shepard Farey. Comunicatori, ma la fantasia?). 

mercoledì 14 giugno 2017

Tu che

Ph The Economist

Tu che - ti conosco solo di vista - mi guardi mentre grondo di sudore e ho lo sguardo perso di chi ha la pressione sotto soglia.
Tu che, quando, in preda allo sconforto, ti dico "è troppo caldo...non piove più, è uno strazio", mi dici beatamente ebete "a me piace così".
Tu che te ne freghi del fatto che l'ultimo trentennio è stato il più caldo degli ultimi 140 anni.
Tu che non sai o fai finta di non sapere che ogni 10 anni i ghiacciai calano del 13.3%
Tu che vivi nell'indifferenza di fronte al fatto che fenomeni emergenziali come siccità, ondate di calore, cicloni e incendi su vasta scala sono, non solo più frequenti, ma oramai considerati "normali" nella loro eccezionalità.
Tu che non ti informi e non sai che dal 2001 in poi abbiamo avuto ben 16 dei 17 anni più caldi dell'ultimo secolo e mezzo. E non sai - ad esempio -  che il 2016 è stato l'anno più caldo di questo stesso periodo.
Tu che nemmeno immagini quanto siano attendibili le previsioni che fissano un aumento di temperatura da 2.5 a 10 gradi Faherenheit nel corso del prossimo secolo.
Tu che non sai che il riscaldamento climatico comporta l'intensificarsi degli eventi estremi come le alluvioni (almeno 1.500 alluvioni si sono verificate in Europa dal 1980, delle quali più della metà dal 2000).
Tu che trascuri il fatto che gli eventi climatici estremi, come siccità e ondate di calore, hanno influenzato negativamente la produzione agricola europea nel primo decennio del 21°secolo, e così continuerà ad essere.

Ecco, sì: tu. Proprio tu. Vattene affanculo.



* Tutti i dati del presente articolo sono tratti dalle seguenti fonti:

ClimateNasa.Gov
IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)
AEA (Agenzia europea dell'Ambiente)

giovedì 11 maggio 2017

L'audacia di Macron sarà l'audacia dell'Europa?


A qualche giorno dal secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, a mente fredda, ascolto di nuovo (e condivido con voi) il discorso al Louvre del neo-eletto Emmanuel Macron.
Un bel discorso, bello come la scelta di entrare in scena con l'Inno alla Gioia, chiaro omaggio al processo di integrazione europea, di cui la Nona Sinfonia di Beethoven è simbolo ufficialmente riconosciuto.
"Questa fiducia mi onora, non vi deluderò, voglio esserne all'altezza", dice Macron con una retorica politica di alto livello, espressione di valori repubblicani profondi e radicati.
Ai suoi sostenitori chiede di rispettare il voto contrario e dichiara una necessaria presa in carico anche delle esigenze dei sostenitori del Fronte Nazionale: "voglio fare di tutto - dice - affinché tra cinque anni non ci sia più motivo di votare gli estremisti".
"Proteggerò la Repubblica, l'illuminismo e le libertà", per una nuova speranza, un nuovo Umanesimo.
Il concetto di audacia è poi forse il più emozionante, perché l'audacia è come il coraggio, ma meno muscolare e più razionale.
Ci piace, questo Macron, e speriamo davvero che, sulla spinta di queste elezioni francesi, si possa aprire una nuova fase nella politica europea, una fase fatta di riforme, di scelte e di (finalmente!) assunzioni di responsabilità.


giovedì 9 febbraio 2017

Mi ricordo quand’ero studente liceale



«Mi ricordo quand’ero studente liceale e abitavo dall’Aida, che la sera camminavo sui Lungarni fino a notte tarda, agitando in me stesso le idee essenziali sui miei rapporti con gli altri uomini e su quel ch’era possibile fare per diminuire l’ingiustizia e la miseria nel mondo. Ed anche allora non capivo come tanta gente potesse divertirsi e far carriera, senza preoccuparsi della vita degli altri uomini, senza neppure porsi i problemi che mi tormentavano».
Lettera alla madre, carcere di «Regina Coeli», 2 dicembre 1930

Ricorrono il 9 febbraio 2017 i 50 anni dalla morte di Ernesto Rossi, uomo politico e pubblicista italiano, forse meno noto di quanto avrebbe dovuto essere. Volontario nella prima guerra mondiale, fu poi un convinto antifascista (dopo il delitto Matteotti pubblica, con i fratelli Rosselli e con Gaetano Salvemini, il foglio clandestino Non mollare!).
Arrestato, sconta 9 anni in carcere per poi essere confinato a Ventotene, dove maturò le proprie idee sul federalismo europeo, divenendo - assieme ad Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni - uno dei principali esponenti del movimento federalista. Con Spinelli è autore del famoso Manifesto di Ventotene (1941).
Per approfondire la figura storico-politica e il pensiero di Ernesto Rossi, vi suggerisco questa completa nota biografica: Documento

giovedì 5 gennaio 2017

Promo&Polemiche

Esiste qualcosa più di cattivo gusto della pubblicità di Sanremo in cui i feti in pancia di tre donne in dolce attesa cantano a squarciagola "Non ho l'età" di Gigliola Cinquetti?
Ora, Sanremo è Sanremo e difficilmente rappresenta - lo sappiamo - il regno della finezza.
E non sarebbe nemmeno questa, a dire il vero, la sua missione, essendo programma generalista e nazional popolare per eccellenza.
Ma a chi è venuto in mente di rappresentare così il promo della kermesse canterina? Si inneggia forse ancora una volta al tanto discusso "fertility day"? Come se non bastassero le gaffes del Ministro Lorenzin, pronta ad impallinare i trentenni senza figli.
Ma soprattutto, a chi si rivolge questa pubblicità? A chi vuole parlare?
A scanso di equivoci, però, gli autori di questo promo si sono messi l'anima in pace con un tocco di politically correct, dal momento che uno dei tre feti (e relativa mamma) ha la pelle scura.
Va bene l'adagio "purché se ne parli", ma qui sembra troppo.
Personalmente, la prima volta che ho visto lo spot sono rimasta a bocca aperta dallo sconcerto.
Ma, magari, la si può vedere anche diversamente e qualcuno dice: lo spot è avanti, è una brillante idea, anche se non originale, visto che riprende il video di Teardrop dei Massive Attack.

Che ne pensate?