lunedì 22 luglio 2013

Crosby, ancora tu.

Lynton Crosby, photo Andy Hall 

In Inghilterra si complica il caso Lynton Crosby: stando al The Guardian, la società fondata dall'attuale campaign strategist del PM David Cameron, avrebbe, nel 2010, offerto consulenza ad operatori della sanità privata, di modo che si potessero avvantaggiare lacune e crepe del NHS, il National Health Service. Ossia, il servizio sanitario pubblico. La prova? Una serie di slides della Crosby Textor (sotto il nome di "CTF partners") a dir poco eloquenti (Leggi il documento), in cui vengono evidenziati - anche a fronte di una dichiarata generale soddisfazione dei cittadini inglesi nei confronti del NHS - i principali difetti dello stesso, tra cui un eccesso di burocrazia e la lunghezza delle liste di attesa. Insomma, stringe l'analisi, per gli inglesi se la sanità è buona e veloce, non importa chi sia a fornirla, se il pubblico od il privato.

Significativa anche la data del documento, che si inserisce nelle delicate fasi di discussione - alla House of Commons - della legge, poi approvata, su Social and Health Care. Legge particolarmente tenera con gli operatori della sanità privata. 

La faccenda, quindi, si aggiunge alla questione che ha tenuto banco la scorsa settimana, e cioè la presunta azione di lobbying che Crosby avrebbe posto in essere con riferimento al piano allo studio del governo per regolare il settore del tabacco (leggi). 

Il problema, dunque, non sta nella attività di consulenza della Crosby Textor (è normale che un advisor faccia il proprio lavoro, a prescindere dalla valutazione di merito degli interessi rispetto ai quali fa consulenza). Il problema sta, piuttosto, nella attuale vicinanza di Crosby a Cameron ed ai Tories, in vista di un sempre più probabile coinvolgimento politico in prima persona. 
Questo ulteriore spaccato della sua attività, possiamo esserne sicuri, non contribuisce certo a placare le polemiche. 


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